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Un teatro per amico

Il progetto si propone di:

  • Promuovere azioni di socializzazione attraverso la drammatizzazione di fatti e situazioni di vita reali adattando alla forma teatrale episodi significativi ed esemplificativi di dinamiche relazionali tra soggetti coinvolti a vario titolo. Il soggetto e l’oggetto dello svantaggio, come di una qualsiasi altra situazione, sono entrambi protagonisti di una stessa storia di vita ed il tradurla in forma scenica può fornire ai protagonisti della vita reale una chiave di lettura terza ed esterna, favorendo così una dimensione critica ed autocritica e perciò socializzante.
  • Coinvolgere come spettatori gli stessi spettatori che già nella vita reale assistono allo spettacolo dei fatti quotidiani anche quando non sono ancora tradotti sul palcoscenico.
  • Mettere sul palcoscenico, e quindi in primo piano, fatti e situazioni importanti delle dinamiche relazionali della vita quotidiana che spesso sottovalutiamo o nascondiamo.
  • Coinvolgere gli attori reali di situazioni reali nella scelta delle situazioni e fatti da rappresentare, su cui porre quindi l’attenzione, e quindi nella rappresentazione stessa.
  • Il risultato che si intende perseguire è dunque duplice: realizzare momenti di socializzazione concreta su tematiche importanti di vita vissuta, con riferimento allo svantaggio sociale o alla disabilità e fornire capacità elementari di drammatizzazione.
  • Suscitare un momento di festa fra tutti i partecipanti all’evento nel Centro Sociale coinvolto.

 

Le attività previste e in corso:

  • Si prevedono 6 rappresentazioni in altrettante realtà diverse, costruite su 2 tracce di base e quindi con 3 repliche ciascuna.
  • Le diverse rappresentazioni saranno presso Centri Sociali aderenti ad ANCeSCAO e per metà nel Capoluogo e metà in Comuni della Provincia.
  • La rappresentazione prevede anche un accompagnamento corale e musicale, con l’aiuto di un coro e di un gruppo di percussionisti.
  • Ognuno dei 6 spettacoli finali è preceduto da un breve laboratorio di tre incontri.
  • Gli incontri dei laboratori sono quindi 18 e sono liberi e aperti a chi desideri partecipare anche a tutti gli incontri.
  • Le tre repliche di ognuno dei due spettacoli sono sullo stesso tema, ma con attori diversi e provenienti dallo specifico Centro Sociale coinvolto e dal suo ambito territoriale.
  • Un argomento che viene affrontato è quello delle difficoltà di inserimento sociale delle donne immigrate ed è condotto da Tita Ruggeri, lavorando su tre Centri Sociali diversi, uno in città, il Centro Giorgio Costa, e due in provincia, il Centro Falcone Borsellino di San Giorgio di Piano ed il Centro Falcone di Riale. Titolo dello spettacolo finale “Il Permesso, storie di ordinaria immigrazione”. Traendo spunto da una lunga fila in attesa del permesso di soggiorno emergono storie significative di vita vissuta nell’immigrazione.
  • L’altro argomento affronta il tema del disagio psichiatrico, dei senza tetto e dei disoccupati ed è condotto da Angelo Generali e Aurelia Camporesi di “Rosaspina.Un Teatro”, lavorando su quattro Centri Sociali diversi, tre in città, il Dall’Olio, il Baraccano ed il Rosa Marchi della Barca, ed uno in provincia, il Centro Annalena Tonelli di San Lazzaro. Titolo da dello spettacolo finale “I Miserabili, storie di ordinarie nuove povertà”. La scena di due personaggi che vivendo in strada dialogano con i passanti evidenzia storie e temi delle situazioni di povertà.
  • Il Coro del Centro Sociale Stella accompagna con canti adatti tutti gli spettacoli, con la direzione di Giovanna Giovannini.
  • Il coro Arcanto della stessa maestra Giovanna Giovannini ed un gruppo di percussionisti del Senegal collaborano.

Sono impegnati nella realizzazione del progetto:

 

Sono partner nella realizzazione del progetto, secondo i diversi ambiti tematici e territoriali:

 

 
 
 

Istituzione Gian Franco Minguzzi - Via S.Isaia, 90 40123 Bologna
Telefono 051 528 8511 - Fax 051 521268
e-mail: minguzzi@cittametropolitana.bo.it

 

 
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