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Amorevole compagnia pneumatica

L’Amorevole Compagnia Pneumatica è nata a Bologna nel 1994, fondata dal regista Riccardo Paccosi, originario di Viterbo.

L’obiettivo dell’Amorevole Compagnia Pneumatica è costruire una forma di teatro che, pur tenendo conto dei paradigmi della sperimentazione e della ricerca, sappia essere popolare e orientato al mercato. Questo intento si esplicita tramite l’utilizzo di numerosi riferimenti ai fumetti o al cinema di genere e, soprattutto, attraverso una decisa ibridazione fra comico e drammatico.

La Compagnia è, come soggetto giuridico, un’associazione culturale e si occupa di produzione di spettacoli, percorsi di pedagogia teatrale e organizzazione di rassegne.
Tra le opere più significative dell’Amorevole Compagnia Pneumatica, tutte per la regia di Paccosi, vanno segnalate: Macbeth (!) (1995), messo in scena in numerose città italiane; Orrore nella casina di Biancaneve (1997), messo in scena al Festival di Santarcangelo; Multitudo (2000) e Le Baccanti (2001), in cartellone presso l’Arena del Sole – Teatro Stabile di Bologna; Frictura Dantis (2011), realizzato al Teatro del Navile; Fallout Circus (2012), con cui la Compagnia è tornata nel cartellone dell’Arena del Sole.

 

Contatti

Associazione Culturale Amorevole Compagnia Pneumatica
Codice Fiscale: 92046770373


Presidente e legale rappresentante: Riccardo Paccosi
Sede legale: Via Massenzio Masia 18 c/o Paccosi - 40138 - Bologna
Telefono: 347 112858

 

Produzioni

RACCONTI DAL DILUVIO
spettacolo dell’Amorevole Compagnia Pneumatica
due attori, un bambino di quattro anni, quattro ospiti del dormitorio pubblico di Bologna

GENESI DEL PROGETTO
Il presente progetto nasce nel maggio 2013 attraverso il Progetto Biopoetica, un laboratorio teatrale condotto dall’Amorevole Compagnia Pneumatica e rivolto agli ospiti del Centro Beltrame, ovvero il principale dormitorio pubblico di Bologna.


Il progetto trae ispirazione dal percorso esistenziale e performativo di Vito Equatore, un ospite del dormitorio che è stato attore fisso della Compagnia dal 2008 sino all’anno della sua morte, avvenuta il 23 settembre del 2012.
Il laboratorio ha avuto come sbocco la creazione di uno spettacolo composto da frammenti autobiografici dei partecipanti: una narrazione poetica basata su elementi della nuda vita, del bìos.
Il progetto è promosso e sostenuto da due network istituzionali: la rassegna MOB – Molecole Bolognesi del Quartiere San Vitale e la rete Teatri Solidali della Provincia di Bologna.

RACCONTI DAL DILUVIO: SINOSSI
Lo spettacolo è interpretato da cinque ospiti del dormitorio pubblico di Bologna (tre uomini di nazionalità italiana e due donne migranti), da due attori professionisti (un uomo e una donna) e da un bambino di 4 anni.
Il bambino interpreta il ruolo di Dio. Questi, all’inizio dello spettacolo, blocca l’andamento di una piccola giostra meccanica e, con un gesto, fa partire il Diluvio.
Rifugiati in una sorta di ufficio, mentre la pioggia scroscia incessante, tre uomini e due donne vengono sottoposti a giudizio da parte di due arcangeli. Questi ultimi sono un maschio e una femmina, almeno in apparenza.
Nel corso dell’interrogatorio ciascun interrogato – attraverso testi, drammatizzazioni e frammenti video - rivisita in flash back esperienze reali della propria vita:

  • c’è il frequentatore di malavitosi che rievoca vicende di omicidio;
  • c’è il protettore di una prostituta;
  • c’è l’immigrata dall’Est Europa malata di diabete che, alla caduta del comunismo, non ha più potuto disporre di medicinali gratuiti;
  • c’è il padre del bambino di pochi mesi morto all’Ospedale Sant’Orsola nel gennaio del 2011 per assenza di cure;
  • c’è la migrante etiope che ha attraversato il deserto, ha subìto l’assalto dei predoni e ha visto persone gettate in mare durante la traversata verso l’Italia.

Tutto questo, alla fine, dovrà essere giudicato. Il bambino di 4 anni – cioè Dio - dovrà decidere quale giudizio pronunciare. Dovrà quindi decidere se far ripartire la giostra meccanica oppure se lasciar proseguire il Diluvio.

 
 

Istituzione Gian Franco Minguzzi
e-mail: minguzzi@cittametropolitana.bo.it

 

 
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