Il Manifesto della Rete dei Teatri Solidali

 

La Rete dei Teatri Solidali nasce come proposta della Provincia di Bologna alle realtà artistiche del proprio territorio che operano sui temi delle differenze, dell’inclusione sociale e del disagio, per la valorizzazione di tutte le attività espressive.
Tali realtà, nella consapevolezza delle molteplici valenze - artistiche, culturali, sociali - del proprio lavoro, assumono la proposta:

  • come occasione di ricerca plurale;
  • come opportunità per creare relazioni e sinergie;
  • come possibilità per dare spazio, visibilità, importanza e voce a tutto ciò che spesso è lasciato ai margini;
  • per dar vita ad un movimento che dia forza e continuità al lavoro di quanti intervengono sulla socialità,  la marginalità, il disagio, le diversità e le divisioni sociali e culturali.


Ampliare la visione del ruolo del teatro e dell’arte, così come quella delle relazioni tra le persone; valorizzare le diversità, in primis quella di ogni essere umano; promuovere uno sguardo critico e visioni alternative alla sollecitazione diffusa verso l’omologazione: sono questioni che non riguardano soltanto qualcuno. Ovvero: l’azione culturale della Rete si rivolge all’intera comunità, non a categorie “speciali” di persone.
Ci proponiamo, quindi, di facilitare il riconoscimento sociale del valore culturale delle nostre esperienze.


La Rete dei Teatri Solidali, nella sua composita unitarietà, è un vero e proprio movimento attivo, che vuole promuovere strategie finalizzate a cambiare un sistema socio-culturale in cui non si riconosce.
Nello specifico:

  • La Rete vuole restituire al pubblico il valore della creatività di persone in stato di disagio o di fragilità e rendere significativo il loro punto di vista critico sulla società; per questo è importante l'attenta promozione di tutto il lavoro artistico svolto dai suoi componenti.
  • La Rete vuole promuovere il riconoscimento delle forti valenze artistiche delle proprie ricerche teatrali, nonché la considerazione e l’analisi di queste esperienze, che a pieno titolo si collocano nella storia del teatro contemporaneo e, anzi, nella sua parte maggiormente sperimentale e innovativa. La Rete vuole, quindi, entrare in dialogo costante con studiosi e critici del teatro.
  • La Rete vuole porsi come riferimento per Istituzioni, ServiziSocio-Sanitari ed Educativi, per la progettazione di attività teatrali rivolte all’inclusione di persone svantaggiate e per la progettazione di interventi e percorsi di formazione rivolti adoperatori di ogni ambito che preveda una diretta relazione con le persone.


In un quadro capillare e comunitario, che vuole confluire in un progetto di più ampio respiro, ciascun componente della Rete mette al servizio del movimento la propria esperienza, per costruire un’azione collettiva che parta dai punti di contatto comuni e si sviluppi in un soggetto altro, che li contempli e li ampli tutti.
Le realtà artistiche che costituiscono la Rete sono accomunate non dalle metodologie, ma dalla volontà di dare valore alla sperimentazione plurale delle stesse, come continua dimostrazione delle molteplici valenze, espressione di diverse urgenze e necessità, di pari dignità.
In un panorama culturale che privilegia ed esaspera la velocità, l’apparire, la competizione e l’individualismo, la Rete privilegia, al contrario, il tempo lungo della conoscenza, dello scambio, della collaborazione e della relazione.
Il nostro teatro e la nostra arte si caricano così di una responsabilità civile in un’azione estremamente vitale, che si articola in attività nelle scuole, laboratori teatrali, festival, rassegne, nei teatri, in spazi all’aperto, in luoghi pubblici e privati, ecc.


Le realtà che costituiscono la Rete si uniscono assieme perché assieme possano promuovere e comunicare i loro progetti, risultati e valori con più forza ed in maniera più incisiva, per creare uno spazio dove non ci sia emarginazione o diffidenza. 
Insieme possiamo e vogliamo:

  • elaborare una programmazione collettiva, costituita da tutte o parte delle attività di ogni realtà aderente o da nuove iniziative che potranno nascere dal percorso comune;
  • pensare ed attuare strategie di comunicazione e diffusione delle nostre attività e del nostro messaggio a livello mediatico per sensibilizzare la comunità tutta;
  • cercare finanziamenti locali, nazionali ed europei per sostenere la nostra attività;
  • integrare le nostre attività in un’ottica sinergica, non competitiva, che riconosca il valore e l’impegno degli altri appartenenti al gruppo come una possibilità per migliorare il proprio lavoro;
  • entrare in dialogo con esperienze simili di altri territori, sviluppando programmazioni comuni e costruendo momenti di scambio, ospitalità e sostegno reciproco;
  • costruire un movimento artistico-culturale di soggetti che si riconoscano nella necessità di assunzione di responsabilità civile del teatro e dell’arte, nell’urgenza di tradurla in pratica resiliente e di darle continuità.


In un contesto socio-culturale in cui il disagio è diffuso perché strutturale e indotto, il teatro e l’arte possono costituire un antidoto, destinato a tutti.